ott 20, 2008 - Senza cicatrici    No Comments

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Un deserto che conosco.

Vuoto alla mancanza d’uscite in sillabe,
calamita spugnosa di carenze ferrose:

mi s’è riquotato il mio inutile rame tossico
mentre non c’è rispetto nemmeno per i mostri.
Pino mi deve 4 euro e novanta, al fare il conto della serva si aggiungerebbe un cappuccino. Ma lo lascio stare eh tanto tutto torna e prima o poi lo becco ancora con quell’aria da poverello mentre sceglie il suo listone di parquet preferito. Io non so come faccia certa gente. Guarda. Brutta bestia l’invidia, dai lascia perdere. Lascia perdere cosa, ma ti pare, ti sembra, ma io non lo so. Cosa vuoi che sia.
Ieri Tommaso mi ha detto Il Gatto ha tagliato le ruote del suv di Oscar solo perchè lui dice doveva arrivargli il messaggio.

- Lui lo sa? No, lui ha già capito. -

Mentre zoccava il punteruolo ruotandolo al seguito delle tre di notte canticchiava sereno tu sei cattivo con me perché mi lasci da sola e ti guardi quei film un po’ shhhhh la camera d’aria scendeva e lui se la godeva beato d’un trono malato, incurante del rinculo e del Carlino al quarto piano che lo aveva già radiografato per un possibile domani senza più niente di quel niente insonne che odierno si porta addosso.

Se hai due ciacole senza spese poggiale sotto nel bianco.