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Non è vero quel che si dice del vero.
A volte immaginarlo diventa mistero,
passione, voce in microfono e colore.
Difficile replicarlo nel mondo umano.
La tela è dipinta, la maglietta storta
e leggeri nell’aria sfumano i nostri nanisecondi.
Siamo esser stati e saremo per sempre pazziati.
Lo sarò in singolare perchè lo nacqui perbacco
e m’accorgo che tale è una malattia solo condivisa.
E poi i pazzi, va da sè, normali non ce n’è.
Ma a curiosarli in viso ne porti via un contagio.
Quando sgargiano sul proscenio
o gesticolano disarmati,
quando arridono i giudizi
o svirgolano fra i pennelli,
quando s’inventano all’istante
fra cavalieri e fate
allora t’accorgi che vivon per questo:
donarti la voglia
di ricordarti la gioia.
E’ un bell’andare, la vita.
No?
*Grazie.