ott 21, 2003 - Senza cicatrici    No Comments

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Il profilo del tuo viso.

… però certe ragazze è meglio stringerle,
prima che il vento se le porti via…

I fili di seta non si spezzano.Papaveri.
Di un immenso campo.
Rosso d’un fuoco sparso brucia tutto attorno.
Nessun’altra ondulazione ma come lenzuolo distesa il tuo profumo che avvolge il mio corpo.
E’ qui che mi accogli. E’ qui che ti scopro e che da me ti sei stretta.
Sulla tua fronte, sotto la mia coperta.
Spensieratezza.
Sospesi a scambiarci un respiro in silenzio. Cerchi da dove provengo.
Cammino, in questo giorno.
E al lambire di quella gioia inizia la salita.
Collina ripiena di rami d’ulivi e grani paglierini.
Lieve, di seta.
Una dolce fatica costante al centro di due stelle cadenti.
E’ qui che mi prendi. E’ qui che ti abbandoni con me nei tuoi giochi.
In mezzo ai tuoi occhi, sotto la mia coperta.
Passo dopo passo sei al mio fianco.
Mi aspetti dopo ogni ritorno e la sera in cima a quel monte le tue mani giocano con le mie rime.
Finito il terreno guardo il cielo: è lì che ancora voglio arrivare.
E tu a cercar per me immaginarie scale, cingermi con le tue braccia da dietro le spalle.
Lo senti il mio cuore come pulsa sotto i tuoi palmi?
Ma l’aria già è fredda. Ripida la discesa in verticale.
La caduta fa male dall’alto del crinale.
Lontana, distante.
Di cobalto cielo che fugge eterno.
E’ qui che mi perdi. E’ qui che son disperso fuori dal tuo silenzio.
Sotto al tuo naso, sotto la mia coperta.
Non più te. Non più quel che ero convinto fossi me.
Vago nell’attesa senza la tua mano in un nuovo deserto.
Fino a quella duna, bagnata tanto da crederla miraggio.
Raggiunta, il mio cuore si fa coraggio e si abbandona in te come d’amore cinto.
E’ qui che mi ritrovi. E’ qui che non parlo.
Fra le tue labbra, sotto la mia coperta.

Se hai due ciacole senza spese poggiale sotto nel bianco.