giu 8, 2010 - Senza cicatrici    No Comments

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Sbalzo di tensione.

Marketing di sfruscio
con strizzata d’occhio
al lineamento.

Sarei il primo degli altri euforici
se m’uscisse una fonduta placata
dal principio al termine
col pensiero sciolto
in endecasillabi da riporto
e potrei godermi fra i concavi
anzichè soffrire su acufeni
in appunti diamantini.
Invece nulla, cicca bua:
perchè tutto questo inventar mondi
non è affar di chi spollicia i miei indici,
non è un divertirsi in bocca ai soffiavento,
non è un imbrattare per scrostare
il banale di un canale
in attesa dell’eco di altri ego.

No,
peccato
mio caro
percolato.

E’ aria senza la quale,
è polvere del mio andare,
è scelta oltre il raccontare,
è allergia su piume da pavone,
è notte che zampilla Virgo,
è buca nelle tasche a protegger l’armonica,
è danza scaltra d’ammirare e tesa da portare.

Perciò, con garbo, senza offesa:
piuttosto che mutarmi sciolto
io nasco, canto e mordo contorto.

Non mi svesto
e ti lascio il resto.

Se hai due ciacole senza spese poggiale sotto nel bianco.