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C’e’ che si va avanti.
Si cammina.
Si Pensa.
Si cammina.
Si soffre.
Si cammina.
Si riflette.
Il sudore che cola lungo la linea bianca che delimita la carreggiata, il silenzio di questa Galizia che sembra rubare un pezzo d’Irlanda, l’acqua che per quanto ne beva non e’ mai abbastanza. E Santiago chissa’ perche’ piu’ ti avvicini piu’ ti scappa, ti sfugge, trotterella via un passo piu’ in la’ del tuo maledettissimo fiato.
E si va.
Caviglie grosse, polpacci duri, labbra che scricchiolano. Signore dei viaggiatori se mi sei apparso e ti ho ricacciato non ci far caso sono i chilometri che mi fan parlar strano.
Guida questa nave ad una branda questa notte, coprila di un sacco di pelo di pellegrino, portala a spasso ancora un po’ in questo mare d’asfalto, terra e polvere.
Ancora un po’.
Bastante.