mag 17, 2003 - Senza cicatrici    No Comments

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Per far più bello il mondo anche da stonato.

Nino è quello che sparisce per giorni.
Scompare perchè c’aveva da fare (anche quando non l’aveva per davvero) e quando riappare si incazza perchè l’ho cercato.
Nino è uno che porta indietro l’orologio per credere d’esser puntuale.
Se lo chiamo al telefono mi dice che c’ho da fare Mike, che sicuro mi richiamerà più tardi.
T’ha richiamato a te?
Nino è quello che mi accompagna in aeroporto quando parto per un viaggio che lui lo vedi che abbassa gli occhi ma non ci può venire.
Sa che lo vorrei accanto, ma che proprio lui non può, e allora magari per istinto mi si mette a cantare.
Così, per far più bello il mondo anche da stonato.
Dal nulla mi regala una moleskine per scriver di quello che vedrò col cuore.
Vigliacca se me l’aspettavo.
Che mi dedica una frase di quelle che se me lo dice una ragazza è normale, ma che se te la scioglie un amico ti far star male.
Nino ci posso contare sapendo che è inaffidabile.
Che quella cosa non me la farà se non quando gli gira.
Ma io m’illudo ogni volta.
E ogni volta impreco.
Mi porta in montagna per fare quattro passi e quando m’accorgo troppo tardi d’esser sul costone tira fuori le corde dallo zaino.
Faccio neanche a tempo a ringraziar iddio che sono arrivato in cima e lui mi riporta a valle per sentieri che non conosce.
Mi fa perdere quasi la vita e quando per miracolo arriviamo al rifugio ci farei a botte.
E invece ci si guarda e mi sembra sia stata tutta cosa normale.
Nino è quello che ho conosciuto sui banchi di scuola, quasi per caso, che invece a pensarci era naturale: solo lì lo potevo incontrare.
Mi passava i compiti di matematica e gli correggevo i temi.
Nino, a dirgli facciamoci un giro in Europa senza soldi, lui fa su e giù con la testa e finisce che attraversiamo il continente rischiando di non tornare a casa.
E’ lo stesso che avevo accanto la prima volta che ho dovuto parlar straniero anni fa per trovarmi un letto.
C’ho litigato di brutto contando le volte sulle dita di una mano e sempre si è finiti a calici in alto.
Che gli altri intorno gli parlo e non voglion capire e lui gli fai un cenno e mi sorride.
Nino non è sempre stato Nino.
S’è ribatezzato per amicizia e questo alla gente neanche gli importa.
Se tutti mi rispondon con una domanda – ‘Perchè?’ – quando gli dico dove sto andando a far pazzie lui alza le spalle e accenna ‘Buon viaggio’.
E non dice altro.
Vigliacca se mai avessi pensato di dedicargli anche un post.
Ma lui se ne esce con la parola fratello qui in mezzo senza avvisarmi.
Lui, che di fratelli credevo non ne avesse.
Sicuro un Nino l’avete attorno pure voi: percui pigliatevi ste lacrime e fatele un po’ vostre.

Se hai due ciacole senza spese poggiale sotto nel bianco.