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sposta il naso sopra l’orlo del suo calore:
ha i capelli e la testa ancora bagnata
e lo sente cantare di là sottovoce.
Allora si rigira stretta in quel letto
si fa piccola, e piccola aspetta
sfrega i piedi scaldandoli a stento
e si rimette gli occhi sotto la coperta.
Impigliata,
dentro quel che ha perso,
lasciato o si è spento.
Annegata
nelle parole, urlate o troppe
che nessuno le ha mai chiesto.
Sbriciolata
nei tanti che l’hanno stretta
per poi scappare, ed in fretta.
Guarda in basso, ora,
si tocca il tatuaggio:
piange
e niente.
Lisa ancora non ci crede,
si sfiora nuda le gambe
dice com’è che proprio a me succede,
si riaddormenta e sogna il suo cavaliere.
Impigliata,
dentro quel che ha perso,
lasciato o si è spento.
Annegata,
nelle parole, urlate o troppe
che nessuno le ha mai chiesto.
Sbriciolata
nei tanti che l’hanno stretta
per poi scappare, ed in fretta.
Guarda in basso, ora,
si tocca il tatuaggio:
sorride
e niente.
Lisa riposa appoggiata morbida al cuscino:
cullata di gocce che giocano fuori dal vetro
scorre la pace fra le scodelle del lavandino
e non sente quei passi arrivarle in silenzio.
Soffice si stropiccia, riconosce quel profumo
un bacio soffiato sulle ciglia è la sua colazione.
Due sorrisi: sul comodino la radio passa Caruso
e nuovo è il mattino come il suo vicino amore.