mag 5, 2005 - Senza cicatrici    No Comments

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I pazzi

Scendono la cera con infinita tristezza,
s’abbracciano agli alberi con lo stesso cognome
odorano di colori graduati con stellette senza punte:
odono quando c’è d’asciugar lacrime
e sanno sempre del momento migliore
quando potevi e hai lasciato un bagliore.

Stridono ai fianchi del mondo scintille lontane
e t’accarezzano senza un pegno in tuo onore:
ridono ridandoti un ricordo rotto
e screpolano le rughe del tuo incedere incerto;
cantando la tua vita sotto altre pelli
squamano serpi i tuoi giochi ribelli.

Mutano al calare del sole le loro vesti,
si tosano d’alcol in fumosi pub o bordelli:
lasciano la luce accesa sul tuo volto,
si scordano dei nomi falsi sui passaporti
e volano leggeri sui tuoi pensieri
cullandoti di lacrime ricordandoti chi eri.

Se hai due ciacole senza spese poggiale sotto nel bianco.