nov 3, 2005 - Senza cicatrici    No Comments

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Di carta un fiore.

Io non lo so.

Del brivido del Lui in me
come onda che dalla loggia
indugia e poi stordisce
mercante delle sue parole
urlate dai volantini

alzate sulle panchine
disordinate nelle orbite
degli occhi dei passanti.

Io non lo so
chi s’è ritrovato per caso
davanti al mio naso
[ma]
non me ne scuso
se gli ho urlato un bacio
putrefatto non dagli anni
bensì da un ricordo morto
[ma]
non me ne scuso
se quando ho sputato
la rabbia era densa
se anche solo una
è stata la fiammella
che han raccolto
nel mio lumino.

Io non lo so
se era fune la mia voce
e il mio corpo vibrazione
se un gesto è spettacolo
e una poesia può esser sdegno.

Io non lo so
se devo bastar io
nato d’anni 29
monco del suo fiato
ruggine del potere.

Io non lo so.

Se hai due ciacole senza spese poggiale sotto nel bianco.