apr 17, 2008 - Senza cicatrici    No Comments

>

Rintocchi.

L’occhio Martiano ingloba ed espelle profumo derridendomi di buon grado fra discussioni più che aperte. M’arRovereto col vento che spazza l’animo e con le nuvole che s’aprono a cuore. E’ una città lenta per l’ascolto e sinuosa nel legno. M’accomodo accanto a Michele mentre Anna coccola la covata scovando fra la pelle dei suoi libri universi magnifici. Dal castello vicino appare un Davide ch’appoggia i suoi sforzi sulle macerie di quel che resta per sgurlire la gente della propria essenza.
Girovago in girotondo saltando negli ingranaggi e chiudendo gli occhi mentre plano.
Quando abbraccio il signor Ruele m’avvolge l’importanza dell’educazione intrinseca del termine, del trasferire nozioni umane e della passione che questo comporta.
Come sempre al termine delle parole non si mette mai un punto e finito ma si continua davanti ad un buon vino.
L’aria dell’Adige è una cicatrice serena che non si dimentica.

Se hai due ciacole senza spese poggiale sotto nel bianco.