mag 24, 2008 - Senza cicatrici    No Comments

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Stretti.

A volte si sbaglia.
Nell’attimo.

Ruberesti un pianoforte
in una melodia spuntata perfida
sul campo lungo di una inquadratura
a ricercar oltre le creste in alto
una discesa mozzafiato:
null’altro.

Laghi cobalti,
fumi di sangue dalle corde.

Un abbraccio sincopato,
un ammissione d’umano:
battiti in quattro passi
ed un tango cariato.

Specchiarsi
e svuotarsi.

A volte si sbaglia:
curarsi nel dopo,
cullarsi col quando,
lavarsi nel pianto.

Null’altro.

Se hai due ciacole senza spese poggiale sotto nel bianco.