giu 4, 2008 - Senza cicatrici    No Comments

>

Alfabeto morse.
Che neanche Mighty Mouse.
Appenderebbe pure lui il supermantello al chiudo sbofonchiando mogio difronte alle babbucce di kryptonite azzurra. Plastica annienta cori di giubilo, ovatta bip bip che ascolta e taglia ogni boria.
L’angolo di 15 gradi permette all’occhio di infessurarsi oltre l’uscio e spiare chi ti viene a trovare.
Saluta cortese e si riempie la sfida di ogni santi. Quando non sai più a chi votarti cominci a contare le rughe del soffitto e aspetti lamette da barba, fumetti e un colore diverso dal verde stanzone.
Le voglie si alzano dal solo braccio, vorresti un abbraccio ma per ora non ti si può disincastrare dall’esser d’acciaio.
Almeno per le cuffie trasmettono un passatempo. Almeno per la pazienza è un esercizio denso.
Sorridere d’imperativo, massimo odierno requisito.
Sono qui a contarti le dita che stringono.
Per dirtelo.

Se hai due ciacole senza spese poggiale sotto nel bianco.