Vin brinello
Il vin brinello di questo primo inverno m’arriva lucido soppiandandomi al fosco del primo tramonto. Resto assorto e steso come bucato a candeggiarmi stordito dalla mistura atipica del mio volsi a scocca di corteccia d’acero sbiadiata.
Rewind.
S’avessi più lucidità brillerei
fossi più affilato mi ritirerei
s’avessi bagagli ampi li svuoterei
fossi un salvatore m’arrenderei
s’avessi benedizioni mi assolverei
ma te sarà mai possibile
rubo gli sguardi incompresi di me
sottilizzo i respiri perchè non ritornanti
sguazzo nei trucioli tosto che nell’oro dei calici
corro dietro al libeccio solo per inciamparmi
et
tutto questo abbellirsi
in tempi di crisi aristocratiche
mi sbellica il vuoto delle tasche
e mi rasenta gli unplugged del vorrei.
Fai te.