gen 21, 2014 - Senza cicatrici    No Comments

Battery Park

Non ho combinato un granchè lo ammetto
a causa di questo libretto sordo
più che costruito ho ammirato
l’alzarsi solenne del tulipano
o il rosa timido dei portoni al tramonto
col fumo d’altri sulla giacca
ed una voce di polvere andante.

Curvo e sdentato mi resta il concedo del fosforo ai posteri.

Un musico lo vorrei or più che mai
che sento stanca la metrica e mai le note
dottore lei ha una parcella simpatica
ma io non levo la ruggine da queste rotule
e conti alla mano mi conosce:
io rido in silenzio ormai troppo.

La luna piglia un nascondersi e la mia nave è già tua.

Ti dissi di sassi e mari
come ostenti quello a cui non credi
mentre l’aria ti ascolta e t’abbraccia
qui non sei lontana da nulla e per nulla sconfitta
ci sarà sempre un mezzo bicchiere
ed un biglietto per andare e credersi tutto
con i binari sempre incrociati
fra dadi e i nostri giochi di scacchi.

Se hai due ciacole senza spese poggiale sotto nel bianco.