gen 26, 2025 - Mangianastri    No Comments

Salomone

Un filo di Arianna teso d’infinito,
acqua di pozza sorseggiata da un giaguaro,
un petalo estratto dalle miniere di tal Salomone.

Un incipit perplesso letto su una nave cargo
un resto di tralcio d’ulivo benedetto,
una fuga dal sogno sopra l’affitto del cuscino.

Atomi di piedi sotto al tavolino di un bar a Izmir,
uno sguardo perplesso di Yak d’altopiano,
un pelo di gatto appena scappato dal petardo.

Salpare d’intenzione,
approdare senza nome
nel mentre beato stupore.

Dei sassi impacciati accanto al fiume,
un tozzo di vino alzato dopo la bestemmia,
una risata da quella finestra lasciata aperta.

Il cantico stonato delle creature ossute,
la scollatura che intravede colline sudate,
il pozzo nel quale perdere una chiave distratta.

Lo sgualcio d’orario dei treni,
le orme di un colibrì stanco,
il cristallo a disagio nella neve.

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