mar 22, 2003 - Senza cicatrici    No Comments

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Contuso e tremolante.

E’ che a volte non ti viene.
A ‘guera.
Dici che, e poi cosa?
Vedi che ce puoi dire, alla ‘guera?
A ‘guera è ‘guera. Te la posso condire in rime baciate, filmare zummare imbandire o sdegnare.
Ma mica far sparire.
Sta lì, picture in picture sul 16:9 esplosioni fumo bombarda centra mira perfetto sgancia.
Ammazza.
E basta fermarmi per strada a dirmi dov’ero quando massacravano i curdi. Basta?
E basta esser pecorone arcobalenato tanto le tue canzoni nei fiori dei cannoni servono a una mazza. Basta?
E basta accusarsi qualunquisti inerti inermi ci si muove solo quando vi muovono e le altre guerre ci pucciate il biscotto dell’indifferenza. E basta?
Basta de che? Dovessimo noi smetter di scrivere, smetteranno gli altri di leggere?
Io, che son vivo, che poggio il mio culone su una sedia riscaldata, io scrivo.
Scrivo che poco importa a lor signori di quanto inutilmente possa servire incastrare parole fra pixel, scrivo che tanto critiche d’ignoranza selvatica scivolano sul monitor e intanto, amebe o amorfi che infine siate, i vostri cervelli frullano, le vostre teste parlano, i vostri occhi sgranano, la vostra pompa fa tum tum.
Vi sgurlisco. Sgrugnendo.
Poco m’importa se l’assalto che vien dal cielo iracheno libera o abbaglia, se il fluido nero che finisce incendiato inquinando il cielo di un fumo nero prima è passato in un oleodotto contenstato voluto pagato mai preso e adesso bombardato.
Mi colpisce? Mi terrorizza?
Mi fa schifo.
Ma tant’è.
Pietro, non ammainarti al canto del gallo.
Fregammocene e al passo di Topolin Topolin quali siamo rosichiamo piano piano.
Dai.

- 8.

Se hai due ciacole senza spese poggiale sotto nel bianco.