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Spacco bicchieri
urlo veleni
sono il fardello appeso ai tuoi pensieri
traballo di voce insicura
fievile residuo d’una speranza immatura.
Mimetizzo nel corpo il mio oppio,
mi coltivo in un campo di inibizioni illusorio.
Un passo avanti spargendo il nascosto
due passi verso quel che non è il mio ritorno
il terzo sgambetto chi è in posa perfetto
col quarto mi tiro la catena del cesso.
Leggo doveri
incenso pensieri
nulla mi resta oltre ai vostri veleni
mi ci diverto nel darvi consenso
per poi disfarlo col più banale pretesto.
Questo è il posto in cui voglio stare
affitto pagato con litri di sale.
Quarto piano rialzato di un condominio distinto,
centrotavola d’ un mazzo di fiori finto.