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lug 24, 2014 - Mangianastri, Senza cicatrici    Dicevi?

Al piöf

Occhi da sole
dove arrivate?
La tua soddisfazione
passa per tv, magazine e selfie sfuocati.
Bella giacca d’un viola violento,
ottimi i polsini ed i risvolti metodici.

Com’è il tuo star li dentro?
Perchè mi tenta il nervo,
mi suda il plesso
mi scortica l’angusto.
Possibile?
Che t’abbai, che tanto
sempre là rimane il satellite.

Qualche anno fa
m’avrei avvolto d’altro corso
ma ora
infeltrito
no dai
gessato
a che serve
speechless
veramente
m’orso ballerino
basta la quiete.

mag 27, 2013 - Mangianastri    Dicevi?

Regola di Carson

Dondola
colla in furia
che cieca si arresta
curva e saltella
al ritmo del pugile sfida
ostenta per fiera attesa
forza nera fa da piega.

Risalta
il cono d’aria
direttiva portante
fende brucia e contende
essenza divertente
tra carbonio e diamante
conduce senza solvente.

mar 9, 2013 - Mangianastri    Dicevi?

Montmartre

Sale che appendo al vento,
un carillon s’asciuga di sole
il fagottino sporge il naso
e annoto la confusione.

Il bel taglio d’erba
scrocchia le suole amiche
ritrovo la soglia di casa
danzante al singulto.

Vibra la corda
sfugge di pupilla
sbalzano le lenzuola
dal buio della stanza
la tua voce si grammofona
filtra l’aria
fascia la sedia
ora si riposa.

Par l’angolo
n’esce un miciattolo
s’attorna il perimetro
e rotola nel caldo
non si usa di graffi
ma tosto si stende
e attende.

Il battimani del cielo
danza i rivoli delle persiane
mi invoglia d’uscio
senz’aver bisogno di nuvole.

lug 2, 2012 - Mangianastri    Dicevi?

Dai, acchiappa

Adesso riesci a bloccare Miss Palla.
Oddio, non più di due secondi (per ora) ma tra le due minimanine che ancora non salutano il pollice opponibile è già una buona storia.
Se poi ti racconto che la tua supervista si allontana di una mela al giorno allora io e mamma siamo d’accordo: sei un regalo nuovo ad ogni alba.
Da qualche giorno allunghi il collo verso il mondo: tenti di equilibrarti il pensiero spingendoti verso i colori.

Rotoli,
fingi di arrabbiarti,
sorridi.

E quando sorridi ci perplessi: perchè sappiamo già che il tuo mondo sarà più grande del nostro.
Ci saranno salite che ora son colline e questo nuovo ruolo ci ha colto impreparati nel renderti disteso al meglio il sentiero.
Ci scintilliamo, ci scheggiamo, ci bruciamo.
Ma a te piace il bagnetto, la calma delle carezze e non il calore acceso di questo Caronte che non ti lascia osservare sereno.
Il tuo naso attento assorbe l’aria attorno e le braccia che ti cullano sanno già quanto conosci l’attorno.
Non posso assicurarti di crescer rose senza spine ma posso imparare al meglio ad innaffiare il giardino.
Niente manuali, solo le migliori intenzioni a scanso di tensioni e tenzoni.

Carezze, ricordamelo.
Carezze verso te, la mamma, il mondo.
Carezze d’occhi, di parole, di comprensione scioglisole.
Carezze del pensiero, carezze sottosuole e carezze d’angoli visione.
Carezze attente, carezze che si confrontano, carezze preludio d’amore.

 

Guarda,
è tornata Miss Palla.
Dai, acchiappa.

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