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dic 8, 2012 - Senza cicatrici    Dicevi?

Pace

L’autobus per Canal Street
o certo sarebbe stato un bel piano scoperto
allungarmi a fare il verso delle carezze
sui tuoi baci poggiati alle guance
mentre l’Hudson brontolava
la neve ti ci porterò a pattinare.

Fuliggine candita trotterella
e la moneta s’esce più del mare
mi ricordo un placidare
al porto di Smirne cantavano nenie
ed io pensavo già in triplice mandata
che la nave non sarebbe mai affondata.

Alleluia.
Ora la città si sbuffa algida
dall’alto mi pace
e chioso arzigogolando
il dito sul fumo del camino.

Ventuno universi già
mi lisciavo il prospetto
ma rugato son più landscape
tre passi indietro
e non m’otturo
un’altro ancora
e la pupilla resta fissa
persa oltre
via i dettagli
mi basta laggiù.

Poggio due pensieri
sulle panchine solitarie
passano i treni sott’acqua
attendo il gorgoglio a vapore
come l’amico migliore
e racconto
il viaggio
maestro senza inchiostro
busto eretto del mondo.

Pane ai piccioni
smusso gli angoli canuti
osservo occhietti arguti
incrocio il tuo fior fiore
quanto sei bella
fra l’aria
e la rima migliore.

ott 14, 2012 - Senza cicatrici    Dicevi?

Ganimede

Ad un passo dal traguardo
per tutto il cerchio mi rincorro
perduto al rifornirsi
d’una stanchezza per zaini d’approccio
honky tonk per grappe in vipera,
salve spara spiega.

Riflettenti oggetti attenti
per suoni di sogni in sorsi
fra tralicci arsi d’abbracci
credo e prego
i need your love.

S’allagano lievi le mani
mentre truciolo la siepe
per la prima volta ti siedi
e resto Ganimede.

feb 12, 2012 - Senza cicatrici    1 Commento

Sono otto anni già

Sono otto anni già:
infinito disteso tendente al cielo
campane in festa per l’amore ritrovato
coppia accanto d’anelli fusi nel tango
nuovamente pronti ad un eterno bacio.

Non mancherete perchè siete
nel primo vagito dell’ultimo sole
oltre la calce della via al Piave
nostro cemento e nostro fiore.

Andate liberi di rinascere,
litigare e cantare:
avrete primavera ch’aspetta
e nuove gambe per scivolare
sull’erba fresca.

Racconta note di pace
rivedervi ballare.

ott 29, 2011 - Polaroid, Senza cicatrici    Dicevi?

Lanterne spente

Mele al tavolino del circolo
bucce di stelle a debito spremute
sopra i tasti di una vecchia Olivetti
l’aria pregna di sbuffi e bestemmie
la scrittura musicale del macinino tritacaffè
la fisarmonica parigina del vecchio Leopoldo
la spazzatura bagnata al margine delle crepe
i grovigli a meraviglia cablati e fritti
gli scialli neri e gli occhi sgranatamente piccoli
denti sbiaditi
pescivendoli in frac
latrati appoggiati sulle zecche dei cani
lo scavalcare del sole d’anemoni
il doppio timbro sulle facciate dei palazzi
le corse soffici sopra il fango
gli sguardi polverosi degli arazzi
il gioco dei gabbiani
le nasse nascoste ai santi.

set 19, 2011 - Senza cicatrici    Dicevi?

Doppia elica

 

Un per cento
d’avanzo senza resto
vado piatto contro il muso
schiaccio l’aria dentro il fuso
remo e canto
festeggio
giochicchio
perfeziono e testo
riprendo, riconfiguro e controllo
perdo l’aereo sbagliando cielo
seguo la scia
monto la panna
assaggio ed immagino
rispondo ai messaggi
pronuncio formule segrete
aspetto il bollore delle pozioni
pazientemente sorseggio
appeso al lembo
volteggio
imparo il carpiato
corro leggero
ancora non è reato
piego i panni
allaccio i lacci
salto, cado, raglio,
brontolo, mugheggio,
conto i sassi
lancio anatemi
percorro pensieri
ora ti guardo
ed in silenzio
parlo al tuo ego.

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