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Cannella, caffè,
fiocchi di fiori,
pacchi guardinghi,
ghirlande sospese
e cori di campanelle.
Dita brinate,
propositi malandati,
scricchiolii anziani,
coperte sui nasi
e schiocchi su baci.
Cannella, caffè,
fiocchi di fiori,
pacchi guardinghi,
ghirlande sospese
e cori di campanelle.
Dita brinate,
propositi malandati,
scricchiolii anziani,
coperte sui nasi
e schiocchi su baci.
Occhi stretti,
silenzi di attese e mandorle.
Seta, grazia ed innocenza.
Si canticchia una canzone,
si scherza con le braci,
si avvicinano i nasi,
gli sguardi oltre l’altrove.
Una goccia, un angelo,
una scommessa persa nel fiume.
È tutto diverso
dal credersi ricordi.
Gran balzi,
ninnoli alle caviglie,
sussurri spigliati,
monetine tra le dita,
occhi gitani
e baci tremanti.
Santissima di spera,
tarda e codarda,
sia tu falsa causa
dei miei vuoti d’aria.
Simmetrico e traslato
giringiro senza fiato
casco incipriato,
fracassato e stonato.
Poco furbi,
senza cielo,
sognatori bolliti,
dimenticati,
solo sentimenti,
sfratti d’anima,
incazzati e bagnati,
assorti, innamorati,
bacati, pieni d’ali,
carezze e sberle,
rialzati, miracolati:
non è ancora finita.
Fermato dal nulla
appeso di stelo
ritornando impavido
giocando il ghiaccio,
immortale effimero.
Buongiorno,
nubi private dei sensi,
giri cauti e stupidi:
compresa la misura
d’umano resta il fiato
poco, prezioso e anomolo.
Di grandezza chi siamo?
Vaganti un pizzico,
già sbrina e scordiamo,
arriva la sua mano:
non molliamo.