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dic 4, 2007 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Fallo da tergo.
Si bello dai fai la faccia felice così dai sembri proprio uno che se la gode adesso spalmati che va tutto bene quasi da mandare a puttane. Mi hai lasciato autistico sopra questo sgabello mentre tutti gli altri pazienti li hai presi col resto dei calci e adesso ti incazzi se dopo un quarto d’ora ancora faccio me stesso.
Dovevi venirmi incontro dovevo lasciare il mio mondo ma non era questa l’istruzione che mi avevi impartito lasciasti un biglietto con scritto fai questo ed io altro non ho fatto che attendermi. Inutile l’urlato del richiamo io mi son messo costante e affamato.
Ahi.
Mi sbrano con gusto e ritegno questo mio corpo di niente e di speme. Sottofondo mariachi allo show odierno radiofonico.
Ahi.
Mi fingo coccodrillo. Apro le fauci e sorpresa sbadiglio. A che ora c’è la partita? Su che canale la fanno? Chi gioca? Si bello dai fai la faccia felice così dai sembri proprio uno che se la gode adesso. Sbadiglio. Dovevi venirmi incontro dovevi.
Voglio un po di tè ed anche un po’ di me. Ci metto dello zucchero alla canna del gas e quando scappo dal cappio m’angustio con gusto un truzzo di tatuaggio con su scritto: ‘ ‘.
Ahi.
La mia linea della vita è fuoriforma. Deciso che ballo per evitare la genuflessione ai detentori dei ghigni sapienti. A Orlando c’era un vecchietto che suonava un pezzo di lavatrice da far piangere. Quando gli ho lasciato i miei spiccioli lui ha improvvisato un sorriso sdentato. Voglio i suoi denti passati. Ed un colletto alto d’una camicia a fiori solo per darmi un vanto.
Ahi.
Il mio gatto è distratto.
Se lo chiamo abbaia.
nov 24, 2007 - Senza cicatrici    Dicevi?

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25.

Qui
ci sarebbe d’ aver scritto ricami su nuvole,
oggi.
Mi sarei ‘spresso in decantate quartine dispese fra il cielo, la vita ed il Blu.
Avrei sperticato i ramoscelli dei ventricoli con agrumi melograni da far sorridere il tuo cuore e mi sarei messo in piedistallo ad attendere il raccolto per la ragiuda del pianto.
Poi invece è stato uno stridore dopo lo sbadiglio modellato in alchimie femmine e volontà elastiche fra l’egoismo e la possessione dell’amore che lo trasforma nel male suo Peggiore.
Perciò ho spugnato la mano e rimosso il manifesto dalla sua colla alla mia pelle.
Non sarebbe servito a niente, tranne che a rivestirti d’una seta infantile e fastidiosa.
Ho soffiato sopra le lettere perchè altro non erano che combinazione accatastata di un luogo comune lontano da un messaggio che sarebbe arrivato come vanità d’un dislivello ansioso di lustro.
Ho svuotato un vuoto paravento per assetare di sabbia diversa il tuo deserto.

Mi son seduto
ed ho accolto il vento.

Il dialogo m’è stato drappo per questo nuovo mantello, primo tassello d’un mosaico diverso.
Il resto è stato costellato da esplosioni lontante percebili solo dalle lucciole che precedono il boato.
Ho riattaccato le costellazioni sul lago immergendomi fino al fondo del nostro insieme.

Ho urlato a gran voce il tuo nome fra le bolle di sapone.
Ti ho cercato distante per farmi vedere lontano e sporgerti dal tuo naso per affrontare il freddo del cammino per la conquista del tepore d’un bacio.

Mi son seduto
e t’ aspetto col vento.

Sarà un arrivo diverso, come tutti gli ultimi punti d’un passato. Avrà fogli da riempire con ideogrammi kanji custodi d’un mondo e mani inchiostrate di nuove vite.
Avrà la passione di un paso doble assetato e la gioia dell’intero creato: sarà, come ora e adesso, un buon compleanno a cui solo tu e solo tu potrai darne il senso.

nov 6, 2007 - Senza cicatrici    Dicevi?

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kathak.

Ogni promessa è un debito,
ogni debito ha un movente,
ogni movente ha un alibi,
ogni alibi è un ombra,
ogni ombra ha la sua luce,
ogni luce ha la sua fonte,
ogni fonte è una sorgente,
ogni sorgente ha un desiderio,
ogni desiderio ha la sua fiamma,
ogni fiamma è una promessa,
ogni promessa è una fiamma,
ogni fiamma ha il suo desiderio,
ogni desiderio ha una sorgente,
ogni sorgente è una fonte,
ogni fonte ha la sua luce,
ogni luce ha la sua ombra,
ogni ombra è un alibi,
ogni alibi ha un movente,
ogni movente ha un debito,
ogni debito è una promessa.
ott 25, 2007 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Está saliendo l’autobús a Salina Cruz!
Mosca bastarda mi ronza la zozza l’afferro in un gesto privo d’affetto e le rendo grazia sognando una tanica di benza sciatta affinchè s’immoli a dovere come estinzione delle mie pene più severe verso un limbo senza ronzio senza nemmeno l’ombra di una scia o di un battito cazzuto verso la punta del mio naso irsuto e si plachi questo intrinseco movimento di scaccio che non serve ad altro oltre a rendermi schiaffeggi in piena faccia smunta del grasso di occhiaie stanche di una lotta impari stravolta dalla differenza fra un essere senziente e basta ed una tosta stronza mosca bastarda.

Ronza e brontola fuori dalla finestra se ne va dopo un girotondo grasso e scaltro prendendosi beffa la troia della mia rabbia per niente disciolta esce scaltra sfiorando il vetro in cerca sicuro di una cacca fresca dove porre le zampe ed apporre il suo segno marchiando il territorio materiale come se avesse campato cento anni a Natale di sicuro poi torna la bettola quando meno uno se lo aspetta mentre sto coricato di sonno fra il cuscino e il divano lei quella di certo sghignazza all’unico pensiero insetto di farmi usmare la sua puzza di conquista esterna sullo spazio della tempia dove in gioventù mi proteggeva il capello ed ora c’è solo deserto perchè di certo ha scelto quel vuoto per irridermi ancor più la stronza che ronza.

Ma fingevo
d’esser sonno.
Peccato:
t’ho accoppato.
ott 20, 2007 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Tricolore.

Plastik and China Crystal ball
sotto gli sguardi fugaci d’eterno.
Che cosa sta facendo,
che cosa sta facendo,
mentre scappava via commosso?

Gelatine e bandiere di tonno
mo che famo
famo che vandalo
però bella
pare ‘n macello.

Tanto non verrà tolto il velo
resterà gesso e cartone
animati in piazza
come tintinnii d’un popolo
elemosinato in monetine ricordo.


Oddio c’ha fatto
che st’affare?

Brulicando s’impara
quel che fugace sarà
buona pace condanannare.

Tanto non s’alza
questa bandiera tristezza
intrisa nell’apatia
incredula a cascata.

Che è successo
che cazzo han versato?

Sarà liquido papavero
o smalto per attracco
c’hai dipinto un mmm
di chi muore risveglio.

Cotto,
ombra d’un sorso,
taglio al marmo,
sfregio al clero di cloro,
curia per sarte,
ballo senza mutande:
dai qui,
che si brinda,
sgozzati di vita.

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