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giu 4, 2008 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Alfabeto morse.
Che neanche Mighty Mouse.
Appenderebbe pure lui il supermantello al chiudo sbofonchiando mogio difronte alle babbucce di kryptonite azzurra. Plastica annienta cori di giubilo, ovatta bip bip che ascolta e taglia ogni boria.
L’angolo di 15 gradi permette all’occhio di infessurarsi oltre l’uscio e spiare chi ti viene a trovare.
Saluta cortese e si riempie la sfida di ogni santi. Quando non sai più a chi votarti cominci a contare le rughe del soffitto e aspetti lamette da barba, fumetti e un colore diverso dal verde stanzone.
Le voglie si alzano dal solo braccio, vorresti un abbraccio ma per ora non ti si può disincastrare dall’esser d’acciaio.
Almeno per le cuffie trasmettono un passatempo. Almeno per la pazienza è un esercizio denso.
Sorridere d’imperativo, massimo odierno requisito.
Sono qui a contarti le dita che stringono.
Per dirtelo.
mag 27, 2008 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Mott the Hoople and the game of Life.

Yeah, yeah, yeah, yeah.

Nightswimming deserves a quiet night.
I’m not sure all these people understand.
Hold on,
Hold on.
mag 24, 2008 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Stretti.

A volte si sbaglia.
Nell’attimo.

Ruberesti un pianoforte
in una melodia spuntata perfida
sul campo lungo di una inquadratura
a ricercar oltre le creste in alto
una discesa mozzafiato:
null’altro.

Laghi cobalti,
fumi di sangue dalle corde.

Un abbraccio sincopato,
un ammissione d’umano:
battiti in quattro passi
ed un tango cariato.

Specchiarsi
e svuotarsi.

A volte si sbaglia:
curarsi nel dopo,
cullarsi col quando,
lavarsi nel pianto.

Null’altro.

mag 21, 2008 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Blumpert.

Ho davanti a me Blumpert. Io non lo capisco. Mi mena la fava con i paradigmi sul Grande Fratello e mi stende ogni volta con le iperbole dei tipi che fanno italia uno. Si candida ogni volta a tritacarne. Oggi il peso specifico è incentrato sul nuovo corso. Me del nuovo corso mi frega sta cippa ma lui pastura e pastura. Io faccio sì certo, d’altronde la vita è così, ti capisco, ma dai, ci vorrebbe questo e quello. A caso, senza ascoltarlo. Eppure ne ammiro la perseveranza. E’ una dote che persa non si recupera. Lui ne ha fatto il suo ariete. Peccato che smazza. Adesso ruga con quelli che fanno le vasche. Ride, deride. Ecco questo indice da papa glielo mozzerei. E invece passa che ti passa continuo a muover la testa dall’alto in basso a intervalli regolari. Tento anche di assumere le labbra smorte. Non per cortesia, per amnesia. Rec: Ricordarsi di uscire di casa con il tasto sfuma.
mag 20, 2008 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Cuscini per sonni tranquillamente dissanguati.

A memoria è la prima che passa di qui in 8 anni tondi.
Prima perchè di un qualcuno che per me è già Qualcuno.
Perciò v’allego il francobollo giallo.

Come la febbre.
Sbranatelo, e ditegli che ve l’ho detto io.

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