mar 3, 2006 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Mottarello.

Oggi
è un giorno distante
plumbeo di facce mestrue di ghiande
mortacci mi dessero che lo vorrei un mottarello
gelato cioccolato ripieno di stecco
che lo rimbalzerei in testa alle gomme
per cancellare quell’ alto nascosto della gente
che nasce che muore ma sembra che non sente
come potete
come ci riuscite
come state distanti dalla leggerezza
senza accorgervi che è della vita
proprio questa la vera essenza?
Per altro
almeno
posseggo
la fortuna di un essere contemporaneo
parlandone un giorno che sarò fiore
di molte specie d’amici gloriose
bisfrattate appena accennate dalle antologie
che frequentavo fra ciotole di vita e mozziconi
bastardi di rogne e fieri dell’amore.
feb 13, 2006 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Son due anni già.

Ombra d’una goccia triste di lacrima
son due anni già:
com’amante adorasti la vita
ne lasciasti a chi si porta gli anni
come profumo da spargersi ai giorni.

Depongo il tuo mezzo cuore di nostalgia
e la tua valigia pronta sulla soglia:
ne faccio buon uso non ti curare
se l’apro meravigliosa n’esce la tua voce
che insegna, che tace, ed ama amare.

Mancanza
è già verbo da dimenticanza.
Al collo ti porto come respiro:
perchè io senza di te
non sarei stato
e se sono
è perchè t’avro per me
per sempre.

feb 9, 2006 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Didascalico balletto d’orsi.

Quel che si può
quel che no
quel che forse ma però.
Finchè rulla finchè tarla finchè insiste
finchè rosica finchè trancia finchè erode
finchè spinge
e spinge
e spinge
è sfinge.
E’ l’ora della preghiera mujaheddin
mi piego con la sciabola
mentre il metallo spremuto mi preme la gola
suda sangue con tutto attorno polvere e urla
soffocamento e folla unta che attacca compatta
colta in un unico coro mi sta addosso
sempre più
sempre più
sempre più
sempre tu.

L’acqua
è una fonte sacrosanta.
Annegarci qualcuno
è un delitto d’arma.
Ronza la preghiera colletto nero
ronza la voglia di peccare la carne
ronza il succo di te segreto
alza il dito mettiti all’indice
che qui s’assassina la primavera.

Fischietto.
Lingua di gatto.
Di me solo il collo
sotto una molla
che s’apri la scatola
attento che scotta
io scatto in alto
e scappo.

feb 6, 2006 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Lesson number one.

Gocce ombrose

you are my sunshine
my only sunshine

fusi d’unghie

you make me happy
when skies are grey

pupille ortiche

you’ll never know, dear,
how much I love you
muti i mari.
please don’t take
my sunshine away.
gen 30, 2006 - Senza cicatrici    Dicevi?

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Tour all inclusive.

E per chi l’avesse perso vi riproponiamo l’inventario di un se stesso.
Venite prego ammirate on line il nuovo portale tennologico del misterioso uomo.
Attraversate con etica digitale le sue impronte e badate bene a dove mettete i vostri piedi.
Lui v’accorgerete ormai non è più in casa: torna perchè ama e quando dorme sogna il futuro al passato.
Tuttavia fate attenzione: lui è rimasto strano.
Sarebbe piaciuto certo prenotarsi un viaggio parecchio lontano ma esaurita tutta la corsa s’accorto che dal proprio cuore non si smonta la groppa.
Libertà d’amore senza vincoli da dottore: lasciami me che non vorrò mai null’altro che te.
Ma i castelli sono sempre modellati al vento ben prima che la sabbia li sciolga al primo sole.
E perplessi rimangono gli uccelli che dall’alto già sanno di un futuro da visione migliore.
Grandangolo ottuso che osserva come la dinamica non porti altro che all’insacco in una buca nera d’angolo.
Tregua, ben venga l’armistizio: il miglior nemico giace accanto al mondo tuo ed il fiato sul collo rende rigido persino l’approccio.
Nonostante ciò le chiavi del castello sono ancora appese al fianco ma tutto il loro peso non riesce ad elevarsi nemmeno alla grata per far che si lancino a qualcuno e gridare:

sono io, sono unico, sono vivo.
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