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La fine del castagno

Un secondo d’uomo:
bastante al percorso
cencioso all’incompreso,
difetto al sapor del poco spavento.

Zucchero d’amor perduto
imitazione di un popcorn scaduto
lampo intuito lontano
re degli astanti silenti
angolo della sfera
migliore dei migliori increduli
giovincello in attesa del fuoco
assaggio di una sveglia già suonata
nessuno vuol vederti luccicare.

Un’altro anno va a dormire
la Fender attende ancora il suo sol
Cinecittà sta smantellando i suoi perchè
e la tua ragione si sta svalutando
il cielo mi chiede se son vivo
fa il bischero con le mie vene
che gli dovevo un abbaglio di pazzia.

ott 26, 2016 - Calamai    Dicevi?

Lord

Niente che forse dicevi cadde
la direzione verso casa sorvola la sabbia,
il soffitto si increspa di sonno
e fra le tue braccia c’è buona aria.

Disteso oltre te
brucio e ascolto le braci dello scontro
piangere d’un verbo stolto
e credere nel nobile sentimento
per qualcosa di sottinteso.

Camminando raccolgo ombre
con pezze di domande scontate.

Al tocco di piume avverto il cielo:
sarà atroce, attento al canto
passa trascinando una qualunque storia
e contemplandosi si vanta
senza ragione per il suo bisogno d’acqua.

Se posassi quel tuo mio respiro
potremmo raccoglierci senza cadere.

mar 16, 2016 - Calamai    Dicevi?

Assi sperlunghe

Assi sperlunghe
che m’avvolgete le branchie
compagne mielose di approdi
su pianeti bagnati di polvere
e soffiati lontani dai mali
vi lascio imbronciate d’ombre
nel rifugio regalmente temuto
senza più un plauso pensiero
od un muto voler insistere
siate degne del nuovo mozzo
e del profumo caduto al cielo.

set 4, 2015 - Calamai    Dicevi?

Chiedo di Lucio

Vermiglio,
perchè mai dovrei essere spaventato?
Non senti il suono del piano,
il cristallino confondersi delle nostre voci
pur adesso che ti silenzi addosso un fiore
ripasso più tardi,
fra vent’anni
e chiedo di Lucio.

La panacea del viaggio
un fianco porto all’ansa del fiume
l’unto rimasto dal coraggio
un becero costume di piume
ed un liquore moderatamente scalzo.

L’arsa stretta di mano
mentre conduce al sogno
produce ampie desolazioni
comprime gli esseri nei patti
gioca con desideri al conio
valuta promesse in confessioni
lascia risplendere vecchi graffi
e mi dipana invano.

mag 12, 2015 - Calamai    Dicevi?

Altrove

Mi controfagotto
tra la distrazione e le sfumature
dove non t’irriterai per nulla
o per iperboli inverosimili
ma per bellezza contesa
e per mancanza di spazi ampi.

Là non si fa altro che respirare,
fregandosene di quel che non si ha:
sopportarsi non porrà suffissi
perchè tra piume e fango
ci si muoverà in tre quarti.

Acustica contesa all’universo
tra pelle e paura
ma che t’arsi ogni giorno
dilanairsi per granelli lagnosi
mentre fuori cantano
fuori i doveri sono quelli

ed i pregi non passan per lusso
quando l’aria non costa
e a spasso non porto più la resistenza
surriscaldata sotto la maschera
che percepisce l’altrove.

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